Le località toccate dalla cicloturistica
Percorrerete le strade del VALDARNO SUPERIORE, un territorio racchiuso intorno al letto dell’Arno, a metà strada tra Firenze, Arezzo e Siena. Un’area ben definita, racchiusa tra due rilievi montuosi e due affluenti dell’Arno.
Ben si comprende l’importanza strategica del Valdarno Superiore , da considerare il cuore della Toscana e forse anche d’Italia, crocevia fondamentale con i suoi due caselli dell’autostrada (Valdarno ed Incisa-Reggello) ben raggiungibile da ogni latitudine e snodo strategico per arrivare anche a Siena, nel Chianti ed anche nel Casentino.
Fin dall’antichità infatti la zona era molto trafficata, come testimoniano le due antiche strade che passavano da qui: la Cassia Vetus, di origine etrusco-romana, nella parte più collinare alle pendici del Pratomagno ( oggi la strada della SETTEPONTI), e la Cassia Adrianea, più a valle sulla sponda sinistra dell’Arno. Ancora oggi, e forse anche più d’ieri, mantiene la sua caratteristica di crocevia della Toscana.
MONTEVARCHI
Sin dall’antichità, occupava una posizione strategica nel territorio del Valdarno, poiché si trovava nel punto di incontro tra le strade che collegavano Arezzo, Firenze e Siena. L’origine del nome risale all’XI secolo, quando sul colle della Ginestra si trovava lo Spedale di San Michele Arcangelo, eretto dai Monaci Benedettini per l’assistenza ai pellegrini, e sul colle vicino, oggi denominato dei Cappuccini del convento, sorgeva il castellare che più tardi assumerà l’attuale denominazione di Montevarchi, chiamato così probabilmente perché segnava il chiamato così probabilmente perché segnava il varco tra il territorio fiorentino e quello aretino.
SAN GIOVANNI VALDARNO
E’ uno dei principali centri dell’Aretino ed è situato a metà strada tra Firenze ed Arezzo. Circondata da colline e montagne, San Giovanni Valdarno ha mantenuto il proprio aspetto medievale, con la conformazione tipica delle cosiddette “terre nuove”: al centro si ha una grande piazza e tutt’intorno ombrosi porticati a delimitare le strade. Il paese offre agli amanti dell’arte molte attrazioni, tra chiese, musei e centri culturali.
Il borgo è conosciuto a livello internazionale per aver dato i natali a Tommaso di Giovanni Cassai, detto il Masaccio, che si trasferì giovanissimo a Firenze per dare il via alla sua carriera artistica.
TERRANUOVA BRACCIOLINI
Ce lo racconta già il nome, rientra nel grande progetto trecentesco di Firenze di costruire nuove terre da popolare nelle campagne. Era il 1337 e il Castello nasceva con il nome di Castel Santa Maria. Terranuova fu anche il luogo di nascita del pittore Fra’ Diamante di Feo, che qui nacque intorno al 1430 e divenne uno stretto collaboratore di Filippo Lippi.
LORO CIUFFENNA
l singolare nome di Loro Ciuffenna deriva dal prefisso latino laurus (alloro) e dal nome del torrente che attraversa il borgo, Ciuffenna, attestato per la prima volta nel 1037 come Lofinne e derivato dal nome romano Clufennius, di chiara ascendenza etrusca.
In questo borgo della campagna aretina, attestato tra “I Borghi più belli d’Italia”, il tempo sembra essersi fermato. Intorno al ponte in pietra, che unisce le due sponde del torrente, coesistono e si intrecciano arte, storia, tradizioni ed enogastronomia, al ritmo lento delle giornate scandite dall’orologio della torre civica.
BUCINE
A poche decine di chilometri da Firenze, Arezzo e Siena, con la VALDAMBRA, sono un’importante zona di transito sin dal periodo romano.
Nel Medioevo le sorti di Bucine furono determinate dalle famiglie che avevano i loro possedimenti lungo le meravigliose colline che accompagnano il torrente Ambra verso l’Arno. A partire dal XIII secolo i Conti Guidi di Modigliana possedevano Bucine e numerosi altri castelli della zona che poi, nel 1225, misero sotto la protezione di Arezzo.
LATERINA PERGINE VALDARNO
Il territorio si trova in una cornice naturalistica di grande suggestione. Ad accompagnare il viaggiatore durante la visita c’è il dolce paesaggio delle colline, ricoperte delicatamente da vigneti e oliveti, che donano sfumature di verde delle più varie. I frutti di questi campi sono così buoni che non provarli è impossibile. Per un assaggio che sia completo e che abbia anche un approccio culturale si potrà percorrere l’anello della Via dell’Olio, un percorso tematico di circa dieci chilometri.
CASTELFRANCO PIANDISCO’
Lungo l’antica Strada dei Sette Ponti, tra l’Arno e le pendici del Pratomagno, più o meno a metà tra Arezzo e Firenze, si incontrano i borghi di Castelfranco di Sopra e di Pian Di Scò, oggi riuniti in un unico comune. La strada per arrivarci è piuttosto notevole: lungo il percorso si può ammirare uno dei più caratteristici paesaggi toscani fatto di vigneti, oliveti e boschi in un’armonica sintesi tra storia, natura e cultura. Intorno il paesaggio è punteggiato da case coloniche, fattorie, riserve naturali e la solenne semplicità delle pievi romaniche.
CAVRIGLIA
Con le sue caratteristiche frazioni arroccate, è un paese che ha in sé una lunghissima storia, come dimostrano alcuni ritrovamenti di epoca romana ed etrusca. Il passato più recente di Cavriglia, invece, si legge sulla carta, in quei documenti che testimoniano l’avvicendarsi di vari feudatari in queste terre. Di queste famiglie di nobili, che hanno governato tra il Duecento e il Trecento, rimangono i possenti castelli e i fortilizi medievali, come il Castello di Montaio dei conti Guidi, poi conquistato dalla Repubblica Fiorentina, il Castello dei Montegonzi, ma anche quello dei Montedomenichi.